Lussemburgo – Se l’Unione Europea vuole mantenere l’esistenza dell’area di Schengen, deve prevenire il movimento incontrollato dei migranti attraverso i suoi confini esterni, ha affermato il ministro degli interni cechi Vít Rakušan Oggi in Lussemburgo. Ha sottolineato che qualsiasi misure e controlli ai confini interni dovrebbe essere temporanea.
“Vengo dalla generazione che per la prima volta ha sperimentato la libertà assoluta negli anni ’90, l’autostop in Europa, i viaggi, i soggiorni di borsa di studio e così via”, ha osservato il ministro, aggiungendo che il successivo ingresso nell’area di Schengen gli ha portato un profondo senso di felicità.
“Pertanto, come politico, considero Schengen come qualcosa che crea un valore specifico che ogni cittadino dell’UE può vedere”, ha aggiunto Rakušan. Qualsiasi restrizione a lungo termine di questo risultato, a suo avviso, è un passo nella direzione sbagliata. “Invitiamo che vengano prese misure proporzionate all’attuale rischio”, ha aggiunto il ministro ceco. “Comprendo la politica interna dei singoli paesi, ma se vogliamo mantenere in vita Schengen, che ritengo essenziale, dobbiamo impedire alla migrazione illegale di attraversare i confini esterni”, ha aggiunto.
Gli accordi di Schengen sulla libera circolazione delle persone, che sono entrati in vigore 30 anni fa il 26 marzo 1995, creano uno spazio senza controlli ai confini interni, in cui i suoi residenti possono muoversi liberamente e i paesi membri cooperano su questioni interne e di giustizia. Negli ultimi anni, tuttavia, diversi paesi hanno reintrodotto i controlli ai confini interni. Ad esempio, la Germania controlla il suo confine con l’Austria dal 2015 a causa della migrazione e, nell’ottobre 2023, i controlli sono iniziati ai confini con la Repubblica Ceca, la Polonia e la Svizzera. Lo scorso settembre è stata aggiunta la sicurezza delle frontiere con Francia, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi e Danimarca.
Secondo i dati della Commissione europea, 11 paesi nell’area di Schengen stanno attualmente conducendo controlli a vari livelli. La Repubblica Ceca è diventata parte di Schengen nel dicembre 2007. Comprende 29 paesi – 25 stati dell’UE e anche Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein. Cipro e Irlanda non sono membri dell’area di Schengen dall’UE, che partecipa parzialmente all’area di Schengen ma conduce ancora controlli di confine. (13 giugno)