All’editore: La difesa asiatica americana durante l’era di Trump deve affrontare sfide con cui aumenta la violenza anti-asiatica. Un probabile crimine d’odio contro lo storico Aki Maehara a Los Angeles mette in evidenza la xenofobia sistemica, alimentata da preoccupazioni retoriche ed economiche di divisione Covid-19 legate alla guerra commerciale con la Cina (“Professore americano asiatico che insegna la storia del razzismo attaccato in possibili criminalità di odio”, 13 maggio). Politiche come Stop CCP Visa Act, che cerca di bloccare i visti degli studenti per i cittadini cinesi, intensificano la sfiducia, collegando gli asiatici americani allo spionaggio e alla concorrenza economica durante le recessioni. La mancanza di condanna enfatica da parte dell’amministrazione della violenza anti-asiatica aggrava ulteriormente la questione.
Mentre il direttore delle comunicazioni del presidente Trump Steve Cheung difende l’impegno dell’amministrazione nei confronti dell’inclusività, le sue azioni e la retorica spesso non riescono ad affrontare i pregiudizi profondi. La leadership richiede una posizione ferma contro i crimini di odio e la riforma sistemica per garantire la dignità e la sicurezza per la comunità asiatica americana e del Pacifico. La tragedia di Maehara sottolinea la necessità di una vera difesa, andando oltre i gesti simbolici per affrontare la xenofobia e l’affidarsi dell’unità.
Jane Tanaka, Tehachapi, California.