Bruxelles – Le piccole e medie imprese (PMI) spagnole sono le più proattive nell’adozione di misure per un uso efficiente delle risorse, come il risparmio di acqua ed energia, e sono quelle che investono di più in questo tipo di azioni nell’Unione europea, secondo un Eurobarometro pubblicato questo venerdì dalla Commissione europea.
Nello specifico, il 98% delle PMI spagnole adotta almeno un’azione per migliorare la propria efficienza, tra cui il risparmio energetico, la minimizzazione dei rifiuti, la riduzione del consumo di acqua o il riciclaggio, e il 58% di loro investe almeno l’1% del proprio fatturato annuo in questo tipo di azioni .
Queste cifre sono superiori alla media UE, che è rispettivamente del 93% e del 38%, e sono le più alte del blocco, secondo l’indagine condotta tra oltre 13.100 PMI europee.
Queste aziende, che danno lavoro a 90 milioni di persone e rappresentano la metà del PIL dell’UE, si concentrano principalmente sul risparmio energetico (il 66% prevede misure a tal fine), sulla riduzione dei rifiuti (66%), sul risparmio di materiali (57%) e di acqua (49%), e riciclaggio (48%).
In Spagna la tendenza è la stessa, anche se il numero di PMI che dichiarano di adottare queste misure è in tutti i casi superiore alla media: si aggira intorno all’80% in tutti tranne che per il risparmio idrico, dove il tasso è del 73%.
Per quanto riguarda gli investimenti, il 15% delle PMI spagnole investe in questo compito più del 5% del proprio fatturato annuo, il 43% tra l’1% e il 5% del fatturato e il 12% delle aziende stanzia meno dell’1%, il che significa tuttavia che quattro su dieci non investono per migliorare la propria efficienza.
D’altro canto, le imprese spagnole sono leggermente al di sotto della media europea nell’uso di energie rinnovabili, con il 31% rispetto al 35% dell’UE, e allineate con i loro pari nell’adozione di strategie per raggiungere la neutralità climatica: due su dieci spagnole e Le PMI europee hanno piani di questo tipo.
Burocrazia e costi ostacolano il compito
Nonostante l’adozione diffusa di misure, le piccole e medie imprese sottolineano l’esistenza di ostacoli a un utilizzo più efficiente delle proprie risorse, in particolare la complessità delle procedure amministrative e legali, che rappresenta un problema per il 35% di loro.
Seguono il costo dell’azione ambientale (28%) e i complessi requisiti necessari per rendicontare tale impatto (26%).
Le PMI spagnole concordano su questi tre problemi principali, ma notano che li incontrano più spesso rispetto ai loro colleghi europei: circa la metà delle PMI spagnole ha avuto difficoltà con le procedure amministrative e i costi di queste misure ambientali, e quattro su dieci vedono un ostacolo nella rendicontazione requisiti.
Anche la mancanza di esperienza ambientale specifica e la difficoltà di adattare la legislazione alle proprie aziende rappresentano un ostacolo per oltre il 40% di loro. (18 ottobre)