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Bruxelles – Alcune misure del Patto europeo sulla migrazione, che inizieranno ad essere applicate nell’estate del 2026, devono essere attuate immediatamente, ha affermato il Primo Ministro sloveno Roberto Colomba giovedì a margine del vertice Ue. Per quanto riguarda i centri di rimpatrio per i migranti respinti al di fuori dell’UE, sostenuti da diversi membri, ha sottolineato che non risolveranno tutte le questioni legate alla migrazione.
Indipendentemente dal patto, le misure che possono essere adottate devono essere attuate immediatamente, ha affermato il Primo Ministro. Tra questi vi è principalmente l’azione alle frontiere esterne o al di là di esse.
“La Slovenia sostiene che con le misure che attueremo nei paesi di transito, nei paesi di origine, non aspettiamo il patto migratorio, ma iniziamo subito con esso e stanziamo più risorse per questo in futuro”, ha affermato il primo ministro sottolineato.
Golob ha accolto con favore anche la ricerca di nuove strade nel campo della gestione della migrazione. Ritiene che i centri di rimpatrio dei migranti respinti nei loro paesi di origine al di fuori dell’UE non risolveranno tutti i problemi legati alla migrazione.
Nel dibattito sull’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, che i leader hanno già discusso mercoledì con i principali rappresentanti dei sei Paesi del Golfo, il primo ministro sloveno si è espresso a favore di un embargo sull’esportazione di armi verso Israele.
Secondo la Slovenia dovrebbero essere adottate tutte le misure che porterebbero alla fine delle condizioni di guerra e degli attacchi militari da parte di Israele sia sul Libano che su Gaza. Sosterrà quindi tutte le misure della comunità internazionale volte a calmare la situazione, ha affermato il Primo Ministro. (16 e 17 ottobre)
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