Le autorità nordcoreane confiscano cappotti invernali fiancheggiati da pellicce per cani-considerate un oggetto di lusso-da civili e dandole a soldati poco forniti, hanno detto ai residenti in Asia Radio Free.
Le ragioni di questa campagna iniziata il mese scorso sembrano essere duplici: fornire calorosi marcia per il personale dell’esercito nei gelidi inverni della Corea del Nord e impedire ai civili di sembrare che indossino uniformi militari invernali.
“Gli agenti di sicurezza sociale hanno impedito agli uomini che indossavano cappotti di pelliccia per cani per le strade e li hanno confiscati sul posto”, ha detto a RFA Coreano un residente nella provincia di South Pyongan, a nord della capitale Pyongyang.
“Questa è la prima volta che fanno qualcosa del genere”, ha detto. “Dicono che è perché i civili non possono indossare uniformi militari.”
In effetti, a parte il loro calore, la somiglianza dei cappotti con le uniformi militari è uno dei motivi per cui sono popolari tra i civili, ha detto.
“Simboleggia l’autorità”, ha detto il residente.
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Ma pochi nordcoreani possono permetterselo. Solo i ricchi possono acquistare i cappotti appositamente realizzati. I cappotti rivestiti per cani di alta qualità possono costare fino a 1 milione di vittorie (US $ 50), più dello stipendio annuale nella maggior parte dei lavori assegnati dal governo, ha affermato il residente.
“Sono i migliori abiti invernali perché l’intero strato interno è foderato con la pelle e la pelliccia del cane”, ha detto. “Sono costosi e possono essere acquistati solo da un produttore di abbigliamento specializzato.”
Crollo della catena di approvvigionamento
I militari forti di quasi 1 milione della Corea del Nord sono stati cronicamente sottoposti a decenni.
Sin dal crollo del 1991 dell’Unione Sovietica, che ha fornito aiuti al paese, l’economia della Corea del Nord ha sofferto e i militari hanno lottato per equipaggiare il proprio personale.
In linea di principio, i soldati nordcoreani dovrebbero ricevere uniformi estive una volta all’anno e le uniformi invernali ogni due anni, ma le forniture sono irregolari.
Le cose sono così terribili che l’anno scorso i militari hanno iniziato a richiedere ai soldati di restituire le loro uniformi quando vengono dimessi, in modo che potessero essere dati ad altri soldati.
Con i militari privi di vestiti e soldati adeguati che brillano al freddo, è un brutto aspetto che i civili ricchi siano in giro con i loro cappotti foderati di pelliccia tostato, ha detto il residente.
“Solo uno su 50 uomini indossa questi cappotti foderati per cani nella città di Unsan”, ha detto. “L’ho visto indossato dai commercianti che guidano da un posto all’altro vendendo merci e dai mariti di donne ricche.”
Con gli uomini tenuti a lavorare per una miseria in lavori assegnati dal governo, la maggior parte delle famiglie è davvero supportata dalle donne, che gestiscono le piccole imprese. Le donne che hanno successo e ricchi, o che erano già nate in ricchezza, possono permettersi di concedersi un cappotto costoso per i loro mariti.
Non per il soldato medio
Nella provincia nord-occidentale di North Pyongan, i cappotti foderati per cani sono ora una rarità, un residente ha detto a RFA a condizione di anonimato.
I civili “si esibivano indossando i loro cappotti per cani, ma le autorità hanno iniziato a confiscarli”, ha detto. “Questi tipi di cappotti non sono forniti al soldato medio, ma agli ufficiali e ai soldati di stanza a posti di guardia vicino al confine con la Corea del Sud.”
Ha detto che le autorità chiedono ai civili come possono indossare un tale lusso quando ci sono soldati che proteggono la prima linea che rabbrividi in uniformi da seconda mano a brandelli.
“I soldati devono partecipare all’addestramento invernale”, ha detto, il che significa che devono “sdraiarsi sulla pancia su un terreno congelato, quindi questi cappotti di pelliccia per cani sono essenziali per loro”.
Ha detto che gli agenti che confiscano i cappotti dicono ai loro proprietari che i loro vestiti andranno unità militari sul davanti.
“Alcuni di questi uomini protestano contro questo, ma tengono le lingue perché non vogliono essere puniti per aver parlato.”
Tradotto da Claire S. Lee. A cura di Eugene Whong e Malcolm Foster.
