Una nuova ricerca fornisce prove rassicuranti per le donne in gravidanza preoccupate per la sicurezza della vaccinazione di Covid-19. Uno studio caso-controllo pubblicato in Ostetricia e ginecologia Il 2 maggio 2025, non trovò alcuna associazione tra la vaccinazione di Covid-19 durante la gravidanza e l’aborto spontaneo (aborto).
Lo studio, condotto attraverso il vaccino DataLink di sicurezza (VSD), ha seguito quasi 900 donne in otto sistemi sanitari, confrontando 296 aborti confermati clinicamente con 592 nascite vive abbinate. Dopo un’attenta analisi, i ricercatori non hanno riscontrato prove del fatto che la vaccinazione abbia aumentato il rischio di aborto, indipendentemente dal produttore del vaccino, dal numero di dosi o dai tempi di vaccinazione.
“Speriamo che dati come i nostri stiano fornendo una crescente rassicurazione che il vaccino è sicuro e che vedremo tali tassi aumentare”, ha affermato il Dr. Sangini S. Sheth, il principale investigatore dello studio e professore associato di ostetricia, ginecologia e scienze riproduttive a Yale.
Questa ricerca affronta un divario critico nelle conoscenze sulla sicurezza dei vaccini. Mentre i tassi di vaccinazione covid-19 sono migliorati nel complesso, le donne in gravidanza continuano ad avere tra i tassi di vaccinazione più bassi, con meno del 15% che ha ricevuto il vaccino durante la stagione 2023-2024, secondo i dati di sorveglianza VSD.
Metodi rigorosi rafforzano la fiducia
A differenza di studi precedenti che si basavano esclusivamente sui codici diagnostici delle cartelle cliniche elettroniche, questo studio ha fatto il passo in più per far rivedere gli esperti medici e confermare ogni caso di aborto. Questo processo di verifica clinica ha fornito una datazione più precisa delle gravidanze e ha ridotto la possibilità di classificazione errata che potrebbe avere risultati distorti.
Il team di ricerca ha abbinato le donne che hanno subito aborti con coloro che hanno avuto nascite vive in base a fattori chiave tra cui l’età materna, la data di inizio della gravidanza e il sito sanitario. L’analisi ha rappresentato molteplici potenziali fattori di confusione come età materna, razza, etnia, stato socioeconomico e condizioni di salute preesistenti.
Dopo essersi adeguati a queste variabili, i ricercatori non hanno trovato alcuna associazione significativa tra aborto e vaccinazione Covid-1 (rapporto di probabilità aggiustato 0,85). Allo stesso modo, non vi era alcuna associazione con specifici produttori di vaccini (Moderna o Pfizer-Biontech) o con la ricezione del vaccino entro sei settimane prima di un aborto.
Affrontare l’esitazione del vaccino persistente
Nonostante le raccomandazioni coerenti del comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione dal dicembre 2020, i tassi di vaccinazione di Covid-19 tra le donne in gravidanza rimangono non ottimale. Le preoccupazioni comuni includono preoccupazioni per gli effetti collaterali e la percepita mancanza di dati di sicurezza.
I risultati dello studio sono particolarmente importanti perché la finestra dell’esposizione al vaccino includeva le prime fasi critiche della gravidanza quando si verificano fecondazione, impianto e sviluppo embrionale. Questi risultati completano le ricerche precedenti che non mostrano un aumento del rischio di altri esiti avversi di gravidanza come la parto morto o la nascita pretermine dopo la vaccinazione.
La dott.ssa Sheth ha sottolineato le implicazioni pratiche: “Questo è uno studio rigorosamente condotto che continua a dimostrare che i vaccini covid-19 sono al sicuro durante la gravidanza. Per le donne che sono all’inizio della gravidanza o di coloro che stanno pensando di rimanere incinta, dati i rischi della malattia Covid-19, dovrebbero sentirsi incoraggiate a andare avanti e farsi vaccinare se non sono già.”
Rischi Covid-19 durante la gravidanza
La ricerca viene sullo sfondo di rischi ben documentati che l’infezione Covid-19 pone alle donne in gravidanza. Gli studi hanno dimostrato che le donne in gravidanza con Covid-19 affrontano un aumento dei tassi di ricovero in ospedale, l’ammissione in terapia intensiva e la necessità di ventilazione rispetto alle donne non in gravidanza.
Inoltre, l’infezione da Covid-19 durante la gravidanza è associata a un rischio maggiore di complicanze tra cui nascita pretermine, parto morto e morte materna. Questi rischi forniscono una forte motivazione per migliorare i tassi di vaccinazione in questa popolazione vulnerabile.
Limitazioni di studio
I ricercatori hanno riconosciuto diverse limitazioni al loro lavoro. Lo studio ha incluso un minor numero di casi di aborto confermati di quanto inizialmente previsto dopo la revisione della cartella clinica, che ha limitato il potere statistico per rilevare effetti più piccoli. Inoltre, gli aborti si verificano prima che sei settimane di gestazione non fossero inclusi perché spesso si verificano senza riconoscimento clinico e sono difficili da uscire con precisione.
La popolazione dello studio era principalmente assicurata e potrebbe non rappresentare pienamente tutte le regioni geografiche degli Stati Uniti. I ricercatori suggeriscono che gli studi futuri dovrebbero esaminare popolazioni più diverse e includere campioni di dimensioni più grandi.
In attesa
Poiché Covid-19 continua a evolversi e le raccomandazioni sulla vaccinazione vengono aggiornate, questa ricerca fornisce una prova importante a sostegno della sicurezza della vaccinazione durante la gravidanza. I risultati dovrebbero aiutare gli operatori sanitari a offrire consulenza per vaccini più fiduciosi ai pazienti in gravidanza o a pianificare la gravidanza.
I ricercatori concludono che il rafforzamento delle prove a sostegno della sicurezza del vaccino COVID-19 può aiutare ad affrontare l’esitazione e migliorare l’efficacia delle raccomandazioni fornite ai pazienti. Ricerche precedenti hanno costantemente dimostrato che una forte raccomandazione di un operatore sanitario influenza significativamente l’accettazione del vaccino.
Con questi dati di sicurezza aggiuntivi in mano, i professionisti medici sperano di vedere un aumento dei tassi di vaccinazione tra le donne in gravidanza, impedendo potenzialmente malattie gravi e complicazioni sia per le madri che per i bambini.
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