Una straordinaria scoperta nel bacino del Turkana in Kenya ha fornito la prima prova diretta che diverse specie umane coesistevano e condividevano gli stessi habitat 1,5 milioni di anni fa. La scoperta, descritta da Kevin Hatala e colleghi, offre spunti senza precedenti sulle dinamiche sociali dei nostri antichi parenti.
Pubblicato in Scienza | Tempo stimato di lettura: 4 minuti
Fino ad ora, gli scienziati potevano dedurre la coesistenza di diverse specie umane solo da scoperte fossili sparse con date sovrapposte. Le impronte appena scoperte, conservate in antichi sedimenti fangosi lungo quella che un tempo era la riva del lago, raccontano una storia più diretta. Queste tracce mostrano che almeno due diverse specie di primi esseri umani camminavano nello stesso spazio, probabilmente a distanza di ore o giorni l’una dall’altra, fornendo una prova tangibile di habitat condivisi.
Il gruppo di ricerca, lavorando presso il famoso sito fossile di Koobi Fora, ha scoperto numerose serie di impronte che rivelano stili di camminata nettamente diversi. Sulla base di un’analisi dettagliata del movimento del piede e dei modelli di posizione conservati in queste tracce, i ricercatori hanno identificato due diversi tipi di bipedismo: uno che corrisponde allo stile di camminata dell’Homo erectus e un altro che mostra caratteristiche coerenti con il Paranthropus boisei.
Il sito, designato come ET-2022-103-FE22, conserva un percorso particolarmente notevole contenente dodici impronte provenienti da una sequenza di tredici gradini. Questa serie di impronte mostra caratteristiche uniche sia nell’arco del piede che nella posizione dell’alluce che la distinguono dalle tracce conosciute dell’Homo erectus. Le impronte sono state lasciate mentre questi antichi esseri umani camminavano lungo il bordo sommerso di un lago, lungo le tracce di vari animali tra cui grandi uccelli, bovidi ed equidi.
Utilizzando una sofisticata modellazione 3D e un’analisi comparativa con le impronte umane moderne, il team di ricerca ha scoperto che le tracce appena scoperte mostrano modelli che cadono ben al di fuori della gamma di variazione osservata nelle impronte umane. L’angolo dell’alluce e la struttura dell’arco plantare suggeriscono un’anatomia del piede e uno stile di camminata distinti sia dagli esseri umani moderni che dalle impronte di Homo erectus precedentemente scoperte dello stesso periodo.
Glossario
- Bipedismo
- La capacità di camminare eretti su due gambe, una caratteristica distintiva degli esseri umani e dei loro antenati
- Pista
- Una serie di impronte lasciate dallo stesso individuo che cammina in una particolare direzione
- Parantropo boisei
- Una delle prime specie umane nota per il suo cranio robusto e gli adattamenti masticatori specializzati
- Volume relativo dell’arco (RAV)
- Una misura utilizzata per quantificare la forma tridimensionale dell’arco del piede nelle impronte fossili
Metti alla prova le tue conoscenze
Cosa rende queste scoperte di impronte particolarmente significative per comprendere l’evoluzione umana?
Forniscono la prima prova fisica diretta di diverse specie umane che utilizzano lo stesso habitat all’incirca nello stesso periodo, piuttosto che limitarsi a dedurlo da fossili datati trovati in luoghi diversi.
Come hanno fatto i ricercatori a determinare che le impronte provenivano da specie diverse?
Hanno analizzato i modelli di movimento del piede, la struttura dell’arco plantare e la posizione dell’alluce, scoprendo che alcune tracce mostravano caratteristiche nettamente diverse dalle impronte conosciute dell’Homo erectus e dalla variazione umana moderna.
Quali altre prove nel sito aiutano a contestualizzare le impronte umane?
Il sito contiene tracce di vari animali tra cui grandi uccelli (probabilmente marabù), bovidi ed equidi, che forniscono informazioni sull’ecosistema e sull’ambiente condivisi.
Quali caratteristiche anatomiche specifiche hanno aiutato a distinguere tra i diversi tipi di impronte?
Il volume relativo dell’arco (RAV) e l’abduzione alluciana (posizione dell’alluce) hanno mostrato modelli che non rientravano nella gamma della variazione umana moderna e conosciuta dell’Homo erectus, suggerendo un’anatomia del piede e uno stile di camminata diversi.
Ti piace questa storia? Iscriviti alla nostra newsletter su scienceblog.substack.com.